Servizio arte e architettura contemporanee

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Il Servizio Arte e Architettura contemporanee nasce nel 2016 come Servizio Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane, quale referente territoriale della superiore Direzione Generale Creatività Contemporanea.

Rappresenta l’ambito più innovativo rispetto alla centenaria attività di tutela, conservazione e valorizzazione della Soprintendenza di Ravenna; tale aspetto è insito nella sua missione che fa riferimento alle opere create dal secondo dopoguerra ad oggi, di qualsiasi genere o produzione, sia mobili che immobili, sia materiali che immateriali.

In particolare tra i vari compiti assegnati ci sono:

  • la cura per le realizzazioni e il monitoraggio delle opere d’arte negli edifici pubblici, commissionati ai sensi della legge 29 luglio 1949, n. 717 (la cosiddetta legge del 2% sull’arte pubblica);
  • la cura dell’istruttoria per le dichiarazioni dell’importante carattere artistico, così come previsto dalla legge 22 aprile 1941, n. 633 (la legge sulla Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo servizio);
  • lo sviluppo delle proposte di studi, ricerche ed iniziative scientifiche per l’inventariazione e la catalogazione di questo particolare compendio di opere nonché, le iniziative di valorizzazione della produzione artistica contemporanea, delle opere di giovani artisti e quelle connesse al ruolo di partenariato per la compartecipazione a bandi pubblici;
  • inoltre, la predisposizione delle proposte per il Piano dell’Arte Contemporanea.

In questo senso è nella seppur nella sua breve esistenza, il Servizio Arte e Architettura contemporanea ha compartecipato alla produzione artistica contemporanea locale, come è avvenuto per il murales dedicato a Marco Pesaresi e dipinto da Chekos’Art a Savignano sul Rubicone nel 2018 o in forma diretta, per la creazione di un’opera site-specific Sosia pensata per l’atrio della Soprintendenza e nella corrispondente opera filmica Anfitrione di Zapruder Filmmakergroup.

In particolare proprio quest’ultima espressione di videoarte è confluita nel film “Zeus Machine/L’invincibile”, che è stato presentato in prestigiose rassegne cinematografiche internazionali, tra le quali: Festival Rencontres International Paris/Berlin con la presentazione di Peter Greenaway e proiettato prima all’Auditorium du Louvre e poi al Haus der Kulturen der Welt di Berlino; Lo schermo dell’Arte Film Festival di Firenze ed a cui ha seguito la proiezione al Teatrino di Palazzo Grassi a Venezia curata della Pinault Collection; Berlinale 2020 - 70esima edizione del Festival del Cinema di Berlino; Viennale - Vienna International Film Festival 2020; contribuendo alla promozione culturale dell’arte contemporanea locale e raggiungendo con questi importanti riconoscimenti, dei pubblici non sempre coinvolti dalle forme creative della contemporaneità.